RICORSO AMMINISTRATIVO INPS

Il ricorso amministrativo INPS in materia di previdenza e assistenza

Devi presentare un ricorso amministrativo contro l’INPS e cerchi un avvocato cassazionista a Roma per il tuo ricorso? 

Che si tratti di ricorso amministrativo o giudiziale, con l’aiuto di un CAF, un Patronato o un avvocato può certamente trovare tutela dei tuoi diritti.

Il ricorso amministrativo INPS

Il ricorso amministrativo INPS è una domanda di autotutela, ovvero una domanda all’INPS per chiedergli di correggere un precedente provvedimento allo scopo di:

  1. accogliere la richiesta fatta all’INPS;
  2. annullare la pretesa dell’INPS;
  3. modificare il provvedimento dell’INPS in quanto in parte errato.

Capita spesso che l’INPS commetta un errore nella lavorazione delle milioni di pratiche esaminate ogni anno, ad esempio in materia di invalidità , di NASPI, di cassa integrazione o di altri trattamenti previdenziali o assistenziali.

Come proporre ricorso amministrativo INPS

Il ricorso amministrativo va proposto entro 90 giorni dal riscontro ricevuto dall’INPS e può essere proposto a seconda dell’argomento ai comitati provinciali, ai comitati regionali o ai comitati centrali, sempre più spesso tramite la procedura dei Ricorsi Online.

Il ricorso amministrativo INPS è condizione pregiudiziale rispetto al ricorso giudiziale, ovvero fin che non è stato svolto il ricorso amministrativo INPS non si può proporre il ricorso giudiziale dinnanzi il Tribunale.

Ricorso amministrativo contro avviso INPS

Una volta ricevuto un avviso da parte dell’INPS abbiamo detto può essere necessario presentare un ricorso amministrativo per convincere l’ente ad annullare la sua pretesa.

Dobbiamo però fare attenzione a distinguere a seconda che si tratti di:

  1. avviso bonario INPS: sarà sufficiente proporre ricorso amministrativo e poi valutare se conviene introdurre il giudizio entro 3 anni, oppure attendere una successiva notifica dall’INPS;:
  2. avviso di addebito INPS: si può proporre ricorso amministrativo, ma questo non sospende i termini per l’impugnazione dell’atto che andrà anche impugnato in Tribunale nel termine di 40 giorni dalla ricezione, decorso il quale diverrà definitivo e non più impugnabile.

Il riacquisto della capacità lavorativa ai fini della NASPI

Il riacquisto della capacità lavorativa ai fini della NASPI è un problema piuttosto frequente per chi abbia fatto domanda di NASPI.

E difatti capita che dopo la domanda di NASPI, magari chiesta con l’Anticipo, l’INPS contesti che non c’era stato il riacquisto della capacità lavorativa al termine del contratto di lavoro subordinato a tempo determinato.

In questi casi occorre allegare al fascicolo della NASPI anche il certificato medico che attesti che il lavoratore era rientrato a lavorare prima del termine del rapporto.

Sotto l’esempio di un SMS inviato dall’INPS a partire dal quale decorre il termine per impugnare il rigetto della NASPI.

sms inps naspi
sms inps naspi

Il ritardo dell’INPS

L’INPS è frequentemente in ritardo nella lavorazione delle pratiche o nell’esecuzione dei pagamenti delle pensioni.

Tutti i procedimenti INPS sono procedimenti amministrativi e pertanto soggetti ad un termine di legge, che può essere più breve o al massimo di 120 giorni.

Dopo 120 giorni si forma il cosiddetto silenzio rigetto, a seguito del quale il cittadino ha diritto di impugnare il ritardo con ricorso amministrativo e poi eventualmente dinnanzi l’autorità giudiziaria.

Le casistiche piu comuni di ritardo dell’INPS che giustifica un ricorso amministrativo o in Tribunale sono: 
– mancato invito a visita per invalidità civile o legge 104;
– ricostituzione per 14 mensilita;
– ricostituzione per maggiorazione sociale;
– ricostituzione per integrazione al trattamento minimo;
– ricostituzione per trattamento di famiglia;
– accredito servizio militare.

Il Ricorso alla Corte dei Conti in materia previdenziale

Se invece devi ricorrere alla Corte dei Conti e cerchi uno studio legale di avvocati cassazionisti per una questione previdenziale allora devi sapere alcune cose.

La Corte dei conti ha competenza a decide su alcune questioni previdenziali ovvero;

  1. sui giudizi relativi a pensioni a totale carico dello Stato e su quelle a carico degli enti previdenziali confluiti nell’INPDAP. Le controversie possono avere ad oggetto sia l’esistenza del diritto alla pensione sia la sua entità;
  2. giudica in ordine alla legittimità del recupero disposto dall’ente in ordine alle somme erogate a titolo di trattamento pensionistico ed accessori (indennità integrativa speciale, tredicesima mensilità, interessi legali e rivalutazione..).
  3. giudica sia in materia di pensioni ordinarie (civili e militari) che di pensioni di guerra.

Per tutte le altre controversie di diritto previdenziale, non dovrai fare ricorso alla Corte dei Conti ma al Tribunale Ordinario competente, come diciamo qui.

Se devi presentare un ricorso previdenziale amministrativo o giudiziale, dinnanzi il Tribunale o dinnanzi alla Corte dei Conti inviaci per email la documentazione relativa la tua pratica.

 


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