Cerchi un avvocato per la procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento?
Se cerchi un avvocato cassazionista che si occupi di diritto bancario e fallimentare a Roma per affrontare un problema di sovra indebitamento allora continua a leggere questo post.
La transazione fiscale nelle procedure di sovraindebitamento
Nelle procedure di sovraindebitamento si può ottenere anche la transazione dei crediti fiscali e previdenziali, in deroga al principio dell’indisponibilità dei crediti erariali.
In ossequio alla sentenza della Corte di Giustizia UE del 2016, difatti, tutti i crediti fiscali sono transigibili, purchè questa transazione porti ad un risultato:
- migliore di quello che deriverebbe dalla liquidazione giudiziale (fallimento, pignoramento immobiliare, ecc);
- migliore nella proposta per il soddisfacimento dei creditori privilegiati ma di rango inferiore.
In caso la proposta sia migliore per i creditori istituzionali, rispetto all’alternativa liquidatoria, il debitore può ottenere dal Tribunale il cram down fiscale, ovvero una pronuncia con cui il Tribunale si sostituisce al fisco e approva la transazione anche senza o contro il parere dell’Agenzia delle Entrate Riscossione o dell’INPS ecc.
Il Tribunale competente a decidere del cram down fiscale è sempre il Tribunale Fallimentare, e non il Tribunale del Lavoro o la Corte di Giustizia Tributaria, anche se l’eventuale lite pende dinnanzi questi diversi organi.
Chi può fare domanda di ricorso alla composizione della crisi da sovraindebitamento?
Sei in uno stato di crisi o insolvenza?
Non riesci più a pagare le rate dei finanziamenti, cessione del quinto, mutuo, fideiussioni, agenzia delle entrate, mantenimento ex moglie o altre?
Se anche tu ti trovi attualmente in questa situazione è possibile che tu possa avvalerti della procedura di sovraindebitamento.
Cosa prevede la normativa sulla composizione della crisi da sovraindebitamento?
Si tratta di un istituto previsto ad hoc per i soggetti meglio specificati all’interno dell’art. 2 lett. c) d.lgs. n. 14/2019 (che modifica la legge salva suicidi):
“lo stato di crisi o di insolvenza del consumatore, del professionista, dell’imprenditore minore, dell’imprenditore agricolo, delle start-up innovative […] e di ogni altro debitore non assoggettabile alla liquidazione giudiziale ovvero a liquidazione coatta amministrativa o ad altre procedure liquidatorie previste dal codice civile o da leggi speciali per il caso di crisi o insolvenza”.
Il piano di ristrutturazione dei debiti si applica al consumatore che si trovi in uno stato di sovra-indebitamento quindi una situazione di crisi o di insolvenza.
Inoltre, ai sensi dell’art. 69 comma 1 d.lgs. n. 14/2019 è richiesto che il debitore sia meritevole e che non abbia pertanto determinato il sovraindebitamento per colpa grave o dolo.
Una recente pronuncia del Tribunale di Vicenza ha affermato che non vi sarebbe colpa grave in caso di debitrice ludopatica, e che quindi si è indebitata per via della sua ludopatia.
Questi sono i requisiti di carattere sia oggettivo che soggettivo necessari ai fini dell’instaurazione della procedura, di seguito ne è spiegato sinteticamente l’iter che il richiedente dovrà osservare.
Ma proviamo a rispondere ad alcune delle domande più frequenti:
Tutti possono fare ricorso alla procedura di sovraindebitamento?
No, possono fare ricorso alla procedura di composizione della crisi da sovra-indebitamento solo coloro che abbiano i requisiti previsti dalla legge e che si trovino in una condizione di meritevolezza.
Una novità della riforma del 2019 sta nella possibilità di fare ricorso al sovraindebitamento per tutta la famiglia, e quindi non svolgere più procedure separate per i singoli coniugi.
E’ innovazione di rilievo perchè la realtà ci insegna che i mutui sono spesso cointestati, o c’è fideiussione di un coniuge verso l’altro o ancora gli immobili sono in comunione.
Affinchè si possa ricorrere è necessario che tramite la procedura si possa assicurare una soluzione condivisibile e ragionevole anche ai propri creditori.
La meritevolezza del debitore
Per accedere alla procedura di sovraindebitamento il debitore deve essere meritevole, ovvero:
- non deve aver comportato la crisi con mala fede o frode;
- non deve essere in situazione di colpa grave.
La legge ritiene pertanto non meritevoli coloro che hanno donato i loro beni, che hanno assunto obbligazioni irragionevoli (es. un mutuo con rata pari all’85% dell’unico reddito familiare).
Alcune situazioni sono oggi di dubbia meritevolezza, in quanto le pronunce di omologa da parte dei tribunali sono contrastanti, come ad esempio nei casi della ludopatia o del rilascio di fideiussioni da parte di persone estranee all’impresa.
Come si svolge la procedura di sovraindebitamento?
Lo studio legale curerà la redazione della domanda all’organismo di composizione della crisi (a Roma abbiamo quello dell’Ordine degli Avvocati e sempre a Roma abbiamo quello dell’Ordine dei Commercialisti), con il quale verrà redatto il piano di composizione della crisi, per poi ottenere l’approvazione da parte del tribunale.
La domanda di accesso ad una procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento deve essere proposta dal debitore con il patrocinio di un avvocato a pena di nullità: ex multis Trib. Mantova decisione del 12/7/2018.
La domanda deve essere presentata al Tribunale competente, quello in cui il debitore ha la residenza, con il deposito della proposta che deve rispondere ai requisiti di ammissibilità prescritti dalla legge.
L’accordo di composizione della crisi e piano del consumatore possono dirsi compiuti solo a seguito dell’omologazione da parte del giudice.
Quanto costa la procedura di sovraindebitamento?
La procedura ha dei costi che spesso possono essere significativi.
Tali costi in buona parte debbono essere anticipati dal debitore, il che ha spesso costituito un ostacolo all’utilizzo di questo strumento.
Il sovraindebitamento e il mutuo sulla casa
In caso di mutuo sulla casa il sovraindebitamento permette un trattamento particolare del debito.
Trattandosi di mutuo garantito dall’ipoteca di primo grado, la banca dovrà essere soddisfatta con preferenza sul ricavato dall’eventuale vendita dell’immobile, ma è possibile la falcidia anche di questo debito.
Il piano di ammortamento può tuttavia essere rispettato con il sovraindebitamento, in quanto in via eccezionale è possibile rispettare le scadenze pattuite con le rate a scadere, e non considerare il debito scaduto alla data di presentazione del piano.
E’ tuttavia necessario che il debitore sia in regola con il pagamento delle rate al momento della presentazione del piano di composizione della crisi, fornendo all’avvocato copia delle distinte di pagamento.
Il sovraindebitamento e la cessione del quinto
Anche la cessione del quinto soccombe di fronte alla presentazione da parte dell’avvocato della procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento.
Al pari del pignoramento, difatti, la cessione del quinto non è opponibile alla procedura concorsuale rappresentata dal sovraindebitamento.
Dunque, in caso di avvio della procedura di sovraindebitamento, si sospende il pagamento delle rate ed il debito verso la finanziaria potrà essere soggetto a falcidia, ovvero al pagamento solo in percentuale rispetto al dovuto.
Strumento che tuttavia può assicurare enormi vantaggi all’avente diritto.
Il ricorso per Cassazione contro il provvedimento del Tribunale
È ammissibile il ricorso per Cassazione contro il provvedimento del Collegio che accoglie il reclamo che impugna l’omologazione.
Ciò in quanto il provvedimento è «decisorio e definitivo, tenuto conto della natura contenziosa del procedimento e della sua idoneità a incidere su diritti soggettivi, regolamentando in modo incontrovertibile la dedotta situazione di sovraindebitamento».
A rigore di logica sarà dato ricorso per cassazione contro il provvedimento che rigetta il reclamo stesso.
Se hai un altro problema di diritto bancario, invece, leggi la nostra guida.
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