I tuoi diamanti da investimento erano affidati in custodia a IDB?
Se anche tu hai investito nei cosiddetti “diamanti da investimento” e hai lasciato i tuoi diamanti in custodia a IDB puoi chiederne la restituzione come ormai saprai.
In questa pagina trovi la guida alla materia redatta da un avvocato cassazionista che si è occupato diffusamente del tema dei diamanti da investimento.
@avv.marcellopadovani Cliente Risarcito Per 12.000 euro In Abf. #cliente #clienterisarcito #12milaeuro #abf #truffa #spoofing #difendere #avvocato #avvocatocassazionista #avvocatopadovani ♬ suono originale – Avv. Marcello Padovani
La vicenda dei diamanti da investimento IDB
Il Tribunale di Milano con sentenza ha dichiarato il fallimento della IDB – Intermarket Diamond Business S.p.a.,
La IDB è stata la società che ha venduto i diamanti tramite Banca BPM e UniCredit.
IDB, BPM e UniCredit sono state sanzionate dall’AGCM per aver posto in essere una pratica commerciale scorretta per aver venduto i preziosi a prezzi molto più alti dell’attuale valore di mercato.
La sanzione è stata confermata dal TAR del Lazio, dove le società avevano impugnato la decisione.
Vuoi ottenere il risarcimento del danno dalla Banca che ti ha venduto i diamanti?
Se anche tu ti domandi come ottenere il rimborso della somma pagata per i diamanti, le Banche valutano le ipotesi transattive con i clienti e quindi rimborsano una percentuale del valore di acquisto.
Queste Banche devono in ogni caso risarcire i propri clienti per la differenza tra il valore dei diamanti e l’alta cifra pagata.
Come investire in diamanti?
E’ possibile investire in diamanti? E se si come?
Per rispondere a queste domande ti devi rivolgere ad un broker, il quale ti potrà indirizzare sui vari modi per spostare parte tuoi risparmi in questa particolare forma di investimento.
Attenzione, seppure considerati una sorta di “bene rifugio” come l’oro o l’argento, i diamanti sono un oggetto per intenditori, e spesso un diamante pagato 1000 euro può essere rivenduto poi solo a molto meno, anche a 150 euro. Non basta di certo una leggera conoscenza delle famose caratteristiche: carat (peso); cut (taglio); clarity (purezza); colour (colore), o dei certificati IGI, GIA e HRD.
Insomma il pericolo è dietro l’angolo e come tutti gli investimenti dovrebbe essere effettuato solo su consiglio di persone esperte ed in buona fede.
La tragedia si è sicuramente consumata per coloro che hanno investito in diamanti con IDB SpA tramite le varie banche coinvolte nel collocamento e che oggi hanno bisogno di un avvocato che si occupi di diritto bancario.
Le liti con le banche in materia di diamanti da investimento
Se nonostante i tentativi non hai raggiunto un accordo con la tua banca per il risarcimento del danno subito nella compievi i diamanti, potresti valutare l’opportunità di fare causa.
Se anche tu hai investito in diamanti presso una filiale BPM, prosegui nella lettura di questo articolo.
Come noto oggi lo scandalo dei diamanti da investimento ha riguardato numerose banche, tra cui UniCredit, Intesa, MPS e altre. Ciò nonostante la gran parte di queste banche – di fronte all’esplosione dello scandalo – hanno preferito procedere al rimborso dei propri clienti.
Così non è stato per BPM che ad oggi rifiuta di risarcire per le compravendite avvenute all’interno delle proprie filiali o formula ai proprio clienti offerte che a volte vengono rifiutate.
Ma da dove nasce il contenzioso in materia di diamanti da investimento?
Tra il 2011 ed il 2016 la BPM ha procacciato clienti alla IDB per la vendita dei cosiddetti diamanti da investimento: i responsabili delle Filiali hanno suggerito questa scelta ai propri clienti, affermando che si trattava di una scelta di diversificazione del portafoglio e che si trattava di una scelta sicura, destinata ad una sicura rivalutazione nel tempo.
Dopo il suggerimento da parte della BPM, il cliente si incontrava nella Filiale della stessa banca con un incaricato della IDB.
Quali sono state le pratiche commerciali scorrette tenute dalla IDB al momento della vendita dei diamanti?
Quest’ultima società stipulava poi il contratto di compravendita con il cliente, contratto anticipato e corredato di informazioni pubblicitarie false o quantomeno fuorvianti, tra cui le seguenti.
- il prezzo di vendita dei diamanti (autonomamente fissato dal professionista e comprendente costi e margini di importo complessivamente pari a due o tre volte il valore della pietra) era presentato come “quotazione di mercato” e pubblicato a pagamento su giornali economici;
- si creava l’aspettativa di apprezzamento del valore futuro dei diamanti, attraverso grafici costruiti sull’andamento dei propri prezzi di vendita presentati come “quotazioni”, valori messi a confronto con indici ufficiali e quotazioni di titoli stabilite in mercati regolamentati;
- si prospettava la facile liquidabilità e rivendibilità del diamante, quando invece l’unico canale di rivendita attraverso il quale avrebbero potuto essere realizzati i guadagni prospettati è rappresentato dagli stessi professionisti;
- la qualifica di “leader di mercato”, impiegata senza ulteriori precisazioni, al fine di conferire un maggiore affidamento e credibilità alla propria offerta.
La vendita nelle modalità descritte, è già stata ritenuta una pratica commerciale scorretta dall’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato.
La scorrettezza c’è stata sia nel comportamento della IDB sia in quello della Banca (che attraverso la vendita nelle proprie filiali ha ricavato circa 100 milioni di euro di commissioni).
Oggi risulta impossibile vendere le pietre e queste, stimate da periti indipendenti, risultano avere un valore del 60-70% inferiore rispetto a quello di acquisto.
Si registrano già diverse pronunce a favore dei consumatori che hanno investito in diamanti, e tra le tante Tribunale di Verona e Tribunale di Modena.
Queste prime sentenze hanno affermato che la banca deve risarcire al consumatore la differenza tra il valore dei diamanti e l’importo pagato.
Ammissione al passivo del Fallimento IDB
Con comunicazione ai creditori del 28/10/2020, la Curatela dal Fallimento IDB ha affermato che:
“Si precisa a tal fine che non vi sarà disparità di trattamento tra creditori tempestivi e tardivi dal momento che non sono previsti riparti parziali nelle more dell’esame dello stato passivo (tempestivo e tardivo), dal momento che l’attivo da liquidare è sottoposto a sequestro penale.
La proposta transattiva di ammissione nella misura del 15% formulata dalla Curatela all’udienza del 17.6.2020 deve considerarsi estesa per ragioni di parità di trattamento a tutti i creditori che si insinueranno al passivo del fallimento per far valere pretese di carattere risarcitorio derivanti dalle modalità di acquisto dei diamanti“.
Nel mese di aprile 2023, il nostro studio, sollecitato dai clienti che hanno aderito alla proposta transattiva ha contattato la Curatela del Fallimento la quale ha dichiarato che non si attendono novità prima del 2024.
Aggiornamento 2024 sui risarcimenti IDB
Con comunicazione del marzo 2024 la Curatela del Fallimento IDB ha informato tutti coloro che hanno presentato domanda di ammissione al passivo che:
“rispondendo a tutti coloro che hanno chiesto quando avverrà il pagamento del 15% del prezzo versato per l’acquisto dei diamanti da parte del Fallimento, la sottoscritta rammenta che tutti i beni della Società fallita sono sottoposti a sequestro finalizzato alla confisca di cui agli artt. 5, comma 1, lett. a) e 25 octies, d.lgs. 231 del 2001 in relazione all’art. 648 ter c.p. (capo 11) nonché ex artt. 5, comma 1, lett. a) e 25 ter, comma 1, lett.. s bis), d.lgs. 231 del 2001 in relazione all’art. 2635, comma 3, c.c. (capo 16) e che il procedimento penale per l’accertamento dei reati di truffa, di autoriciclaggio, di corruzione tra privati e della responsabilità dell’Ente (IDB) ai sensi della norme sopra citate, è tuttora in corso.
Non è dunque possibile, allo stato, effettuare delle previsioni in merito ad un riparto (pagamento) dei creditori a breve termine, poiché sarà necessario attendere l’esito del giudizio penale in corso.
Nel caso in cui fosse disposto il dissequestro dei beni, la curatela potrà procedere alla vendita degli stessi al fine di ripartire il ricavato tra i creditori secondo l’ordine dei privilegio stabilito per legge“.
Vuoi ottenere il risarcimento del danno subito da parte della IDB SpA?
Se ti domandi come ottenere il risarcimento del danno subito dal Fallimento IDB, allora ricorda che a seguito del fallimento della IDB le domande di risarcimento possono essere presentate al fallimento tramite domanda di ammissione al passivo.
La Curatela fallimentare valuterà l’ammissione e l’eventuale risarcimento in via transattiva nella somma del 15% dell’importo totale di acquisto.
Con comunicazione ai creditori del 28/10/2020, la Curatela dal Fallimento IDB ha affermato che:
“Si precisa a tal fine che non vi sarà disparità di trattamento tra creditori tempestivi e tardivi dal momento che non sono previsti riparti parziali nelle more dell’esame dello stato passivo (tempestivo e tardivo), dal momento che l’attivo da liquidare è sottoposto a sequestro penale.
La proposta transattiva di ammissione nella misura del 15% formulata dalla Curatela all’udienza del 17.6.2020 deve considerarsi estesa per ragioni di parità di trattamento a tutti i creditori che si insinueranno al passivo del fallimento per far valere pretese di carattere risarcitorio derivanti dalle modalità di acquisto dei diamanti“.
Vuoi ottenere la restituzione dei diamanti custoditi dal Fallimento IDB?
Se anche tu vuoi avere indietro i diamanti che hai affidato in custodia alla IDB allora devi sapere quanto segue.
A seguito del fallimento i diamanti custoditi dalla IDB non possono più essere restituiti presentando una semplice richiesta, come previsto dal contratto.
Con la pendenza di fallimento, i risparmiatori che hanno lasciato i diamanti in deposito presso la società dovranno presentare istanza di restituzione alla curatela fallimentare.
Con tale istanza di restituzione si può chiedere chiedere la restituzione dei diamanti, distinguendoli dalla massa fallimentare.
Non vi è termine per presentare le domande di restituzione al Fallimento.
La procedura di restituzione avviene secondo le modalità previste dall’art. 101 della Legge Fallimentare.
Il ritiro dei diamanti presso la Fidelitas SpA
Il ritiro dei diamanti sta avvenendo presso la Fidelitas SpA, società incaricata della raccolta dei diamanti dai caveau della IDB.
I primi clienti di studio che hanno ricevuto la comunicazione della disponibilità per un appuntamento stanno ricevendo i seguenti messaggi:
“Spett.le Avv. Padovani, come d’accordi telefonici intercorsi, Le inoltro le info da Lei richieste:
Ritiro presso Hub
Fidelitas Milano
Via Marco Fabio Quintiliano 8 – zona via Mecenate – Quartier Forlanini
Località – Milano (MI)“.
Il messaggio contiene l’indicazione delle date per l’appuntamento in favore del singolo titolare dei diamanti.
I risparmiatori coinvolti possono contattare il nostro Studio per ottenere l’assistenza del caso.
In caso di altri problemi di diritto bancario o finanziario e se cerchi un avvocato cassazionista o uno studio legale a Roma, la soluzione potrebbe essere nella nostra guida o nella nostra playlist YouTube.
Posso essere contattata da qualcuno x il recupero diamanti in deposito ?
Gentile signora, la contatteremo quanto prima per ogni informazione del caso.