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Come recuperare i crediti verso i Comuni in dissesto finanziario

Se tu o la tua azienda vantate un credito verso un comune in dissesto finanziario, oppure un credito accertato con sentenza contro un Ente Pubblico o una Pubblica Amministrazione, continua a leggere questo articolo per scoprire come recuperare l’importo dovuto.

Se leggi questo articolo è possibile che cerchi un avvocato cassazionista per il tuo ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Secondo la CEDU hai diritto ad ottenere il pagamento dell’intero importo, non dal Comune in Dissesto ma dallo Stato, in quanto la legge sul dissesto degli enti locali viola il diritto umano alla proprietà su un credito certo liquido ed esigibile.

Se vanti un credito accertato con sentenza contro un Comune in dissesto, o hai altri crediti verso Pubbliche Amministrazioni che tardano in modo irragionevole nei pagamenti contattaci per una prima consulenza senza impegno.

FAQ – le domande più frequenti

La domanda di ammissione al passivo dell’OSL del Comune in dissesto finanziario

Una volta ottenuto un titolo esecutivo come una sentenza o un decreto ingiuntivo contro un comune è possibile che tu non possa mettere in esecuzione il tuo credito per via del dissesto dichiarato dal Comune.

Le azioni esecutive contro il Comune in dissesto sono infatti inammissibili.

Non ti resta che presentare domanda di ammissione al passivo dell’OSL, l’organismo di gestione del dissesto.

Cosa aspettarsi dopo la domanda di ammissione al passivo dell’OSL

Dopo la domanda di ammissione al passivo del dissesto ti puoi aspettare di essere contattato entro 5 anni per vederti offrire un importo tra il 40% ed il 50% del tuo credito.
Tale offerta è chiaramente per molti mortificante e non permette neanche di recuperare le spese sostenute per eseguire un servizio o un appalto nei confronti del comune in dissesto.
Niente altro da fare se non attendere, oppure continua a leggere questo articolo per capire come procedere con l’aiuto del nostro studio di avvocati cassazionisti per avviare la pratica di recupero del credito con ricorso CEDU.

Ho un credito verso un Comune di dissesto, quanto devo aspettare per essere pagato?

La procedura di dissesto degli enti locali prevede che tutte le posizioni debbano essere definite entro 5 anni dall’apertura del dissesto. 
Entro tale termine di 5 anni il Comune dovrebbe presentare la sua offerta per un parziale pagamento del tuo credito. 
In alcuni Comuni, e tra i tanti citiamo Benevento, dopo una prima procedura di dissesto il Comune è tornato in bonis, per poi ricadere in dissesto dopo pochi mesi. 
Si è quindi aperta un’ulteriore finestra di 5 anni, con la conseguente mortificazione delle aspettative di coloro che devono essere pagati.

Credito nei confronti di un Comune in predissesto

Anche in caso di credito nei confronti dei comuni in predissesto non è possibile agire esecutivamente per il recupero del credito nei confronti del comune, e così ai sensi dell’art. 243 bis TUEL:

co. 4. Le procedure esecutive intraprese nei confronti  dell’ente  sono sospese dalla data di deliberazione  di  ricorso  alla  procedura  di riequilibrio finanziario pluriennale fino alla data di approvazione o di diniego di approvazione del piano di riequilibrio  pluriennale  di cui all’articolo 243-quater, commi 1 e 3. 

In situazioni come il Comune di Napoli il predissesto può durare anche più di 10 anni, con la conseguenza che in assenza di procedure di recupero del credito come quelle di cui parliamo nel presente articolo, le incertezze in merito alle possibilità di essere pagati ed ai tempi per recuperare il dovuto restano altissime.

Ho un credito verso un Comune di dissesto, che cifra riceverò?

Le offerte bonarie che pervengono dagli OSL, ovvero gli organismi che curano la liquidazione dei debiti che rientrano nel dissesto ammontano a cifre che vanno dal 40% al 50%. 
Per molte aziende si tratta di una perdita netta, soprattutto dove i margini dell’attività svolta erano minimi e le spese sono ormai state sostenute in via anticipata da anni.

Ho un credito verso un Comune di dissesto, cosa succede se non accetto l’offerta dell’OSL?

Quando ricevi l’offerta dall’OSL sei libero di accettare o rifiutare. 
Se rifiuti il tuo credito rimane “vivo” e potrai agire contro il Comune dopo la fine della procedura di dissesto, salvo in caso di cui abbiamo parlato sopra (quando i comuni dichiarano dissesti uno dopo l’altro, dimostrando una vera e propria cultura del disavanzo, portata a sistema, per rendere le pubbliche amministrazioni dei soggetti perennemente insolventi).

Ho un credito verso un Comune di dissesto, come faccio ad ottenere l’intero importo dovuto?

Se non intenti accettare il 40-50% che ti verrà offerto dall’OSL, puoi decidere di rifiutare l’offerta e aspettare che il comune torni a pagare regolarmente oppure puoi rivolgerti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo contro la Repubblica Italiana per i motivi di cui abbiamo parlato sopra. 
La Corte CEDU ha affermato che hai diritto al pagamento del 100% oltre gli interessi ed il danno non patrimoniale (anche se sei una società), a patto che tu abbia già un titolo esecutivo (sentenza o decreto ingiuntivo) ottenuto prima dell’apertura della procedura di dissesto.

Quali sono i Comuni in dissesto finanziario in Italia?

E’ foltissima la schiera dei Comuni Italiani in Dissesto Finanziario.

Tra questi elenchiamo: Caserta   Siracusa   Argentera   Cravagliana   Azzano Mella   Campione D’italia   Viareggio   Terni   Offagna   Pignataro Interamna   Ardea   Bellegra   Monte Porzio Catone   Santa Marinella   Corchiano   Ari   Civitaluparella   Civitella Messer Raimondo   Bojano   Castellino Del Biferno   Portocannone   Prata Di Principato Ultra   Quindici   Roccabascerana   Benevento   Calvi   Cerreto Sannita   Fragneto L’abate   Alife  Calvi Risorta   Cancello Ed Arnone   Caserta   Castel Campagnano   Orta Di Atella   Piana Di Monte Verna   Raviscanina   San Felice A Cancello   San Marcellino   San Nicola La Strada   Villa Di Briano   Villa Literno   Bacoli   Caivano   Lacco Ameno   Villaricca   Montecorvino Pugliano   Chieuti   Rodi Garganico   San Marco In Lamis   San Paolo Di Civitate   Casarano   Melissano   Monteparano   Montescaglioso   Lagonegro   Muro Lucano   Potenza   Badolato   Belcastro   Botricello   Chiaravalle Centrale   Cropani   Nocera Terinese   San Mango D’aquino   Squillace   Zagarise   Acri   Amantea   Cariati   Cerisano   Grimaldi   Mandatoriccio   San Giovanni In Fiore   San Lucido   Serra D’aiello   Bagnara Calabra   Bovalino   Cardeto   Caulonia   Feroleto Della Chiesa   Gioia Tauro   Locri   Riace   San Lorenzo   Taurianova   Ciro’ Marina   Cutro   Rocca Di Neto   Nicotera   Pizzo   San Calogero   Aragona   Casteltermini   Favara   Porto Empedocle   Mussomeli   San Cataldo   Sommatino   Giarre   Mirabella Imbaccari   Palagonia   Scordia   Vizzini   Barrafranca   Brolo   Mazzarra’ Sant’andrea   Milazzo   Scaletta Zanclea   Tortorici   Bolognetta   Borgetto   Carini   Casteldaccia   Cefalu’   Cerda   Monreale   Partinico   Acate   Augusta   Cassaro   Lentini   Castelvetrano.

E se ho un credito contro un altro Ente Pubblico o un Comune che non si trova in dissesto?

Un credito nei confronti di una pubblica amministrazione, un ente pubblico o una ASL è sempre di difficile gestione per l’impresa, tanto è vero che spesso si decide di cedere il credito con operazioni di Factoring accollandosi gli oneri bancari connessi all’operazione. 
In realtà anche se il Comune non è in dissesto, o semplicemente le la ASL o l’Ente pubblico non paga, l’imprenditore può sempre rivolgersi alla CEDU per ottenere il pagamento integrale dallo Stato Italiano della somma dovuta, oltre il danno morale.
E difatti secondo la giurisprudenza CEDU, e da ultimo secondo la sentenza Therapic Center Srl del 4/10/2018: 

La Corte rammenta di avere fissato il principio secondo il quale il diritto a un tribunale sarebbe illusorio se l’ordinamento giuridico interno di uno Stato contraente permettesse che una decisione giudiziaria definitiva e vincolante rimanesse inoperante a scapito di una delle parti. 

Indipendentemente dalla complessità delle sue procedure di esecuzione o del suo sistema amministrativo, lo Stato è comunque tenuto, in virtù della Convenzione, a garantire a ogni persona il diritto a che le sentenze vincolanti ed esecutive emesse in suo favore siano eseguite entro un tempo ragionevole“.

In virtù di questo principio, il pagamento parziale o il ritardo nel pagamento da parte della Pubblica Amministrazione rispetto ai crediti accertati con sentenza o decreto ingiuntivo è da ritenere sempre una violazione dei diritti dell’uomo, da risarcire con la condanna dello Stato al risarcimento dell’importo in linea capitale dovuto all’imprenditore oltre al risarcimento del danno non patrimoniale.

Sono obbligato ad accettare l’offerta dell’OSL del Comune in dissesto?

Non non sei obbligato ad accettare l’offerta dell’OSL del Comune in Dissesto.
E’ tua facoltà accettare l’offerta dell’OSL, ma laddove per l’attività da te svolta la transazione al 50% sia eccessivamente gravosa (perchè hai sostenuto spese elevate per fatturare quegli importi) hai diritto di rifiutare la proposta.
Chiaramente dovrai poi aspettare la chiusura della procedura di dissesto per rivalerti nei confronti del Comune tornato in bonis. Dovrai anche sperare che non si apra un nuovo dissesto, cosa che è in effetti successa in alcuni casi.

Durante la procedura di dissesto sono dovuti gli interessi?

Per legge dal momento del dissesto non maturano gli interessi.
Ma questa affermazione ha importanti limiti, e difatti come affermato dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 9961/2023 secondo cui:

Se è vero che, alla luce dei principi affermati dalla Corte Costituzionale nella richiamata sentenza n. 269 del 1998 (con riferimento alla disciplina recata dall’art. 81, comma 4, del decreto legislativo n. 77 del 1995), “il blocco della rivalutazione e degli interessi è destinato ad operare solo in pendenza della speciale procedura concorsuale”, sicché la normativa in tema di dissesto degli enti locali va intesa “nel senso che, nel periodo decorrente dalla deliberazione di dissesto e sino all’approvazione del rendiconto i debiti insoluti non producono interessi né sono soggetti a rivalutazione monetaria (cioè non sono opponibili alla procedura e suscettibili di essere ammessi alla massa passiva), ma rimane integra la facoltà per i creditori di azionare tali diritti nei confronti dell’ente pubblico una volta cessato lo stato di dissesto ed esaurita la procedura di gestione straordinaria, 

NON È DUNQUE IN DISCUSSIONE CHE L’ART. 248 TUEL, IN BASE A UN’INTERPRETAZIONE COSTITUZIONALMENTE ORIENTATA E ALLA LUCE DELLE COORDINATE ERMENEUTICHE DELINEATE DALLA CORTE COSTITUZIONALE, CONSENTA AL CREDITORE DI RICHIEDERE ALL’ENTE LOCALE TORNATO IN BONIS DI RECUPERARE L’EVENTUALE RESIDUO CREDITO OVE NON SODDISFATTO INTEGRALMENTE DALLA GESTIONE LIQUIDATORIA, IN UNO AGLI INTERESSI MATURATI NEL PERIODO DI DISSESTO, MA TEMPORALMENTE INESIGIBILI PER LEGGE“.

Dunque il creditore che rifiuta la proposta transattiva potrà domandare al Comune tornato in bonis il capitale e gli interessi, secondo il tasso legale o moratorio previsto dal decreto ingiuntivo o dalla sentenza che contiene la condanna del Comune.

Durante il dissesto posso fare causa al Comune?

Durante la procedura di dissesto è sempre possibile fare causa al Comune, sia per fatti avvenuti durante la gestione commissariale sia per fatti avvenuti prima.

E difatti gli eventi precedenti il dissesto (e le eventuali sentenze relative tali fatti) non escludono in alcun modo la possibilità di ottenere la condanna del Comune.

Come sempre affermato dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 9961/2023:

“NULLA VIETA AL CREDITORE DI PROMUOVERE LE NORMALI AZIONI DI COGNIZIONE, TRA CUI QUELLE VOLTE ALL’ACCERTAMENTO DEL DIRITTO AGLI INTERESSI ED ALLA PREDETTA RIVALUTAZIONE” 

Comuni in Dissesto e CEDU

I comuni in dissesto sono centinaia in tutta Italia, e molto spesso dall’apertura del dissesto sono discese gravissime conseguenze per i tanti – come lavoratori, professionisti, fornitori – che da questi Comuni attendevano il pagamento dei propri stipendi, onorari, parcelle o fatture.

Tutti i creditori dei Comuni in dissesto si trovano apparentemente nell’impossibilità di recuperare il proprio credito, ciò in quanto ai sensi del’art. 248, co. 2 e 4, TUEL

«2. Dalla data della dichiarazione di dissesto e sino all’approvazione del rendiconto di cui all’art. 256 non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti dell’ente per i debiti che rientrano nella competenza dell’organo straordinario di liquidazione. 

Le procedure esecutive pendenti alla data della dichiarazione di dissesto … sono dichiarate estinte d’ufficio dal giudice con inserimento nella massa passiva dell’importo dovuto a titolo di capitale, accessori e spese» 

4. Dalla data della deliberazione di dissesto e sino all’approvazione del rendiconto di cui all’art. 256 i debiti insoluti a tale data e le somme dovute per anticipazioni di cassa e già erogate non producono più interessi né sono soggetti a rivalutazione monetaria. 

Uguale disciplina si applica ai crediti nei confronti dell’ente che rientrano nella competenza dell’organo straordinario di liquidazione a decorrere dal momento della loro liquidità ed esigibilità».

Le procedure di legge vorrebbero quindi che il creditore presentasse una domanda di ammissione al passivo dell’ente in dissesto, e su tale domanda l’OSL – Organismo Straordinario di Liquidazione, potrebbe procedere con un’offerta “scontata” o con un pagamento secondo il principio della par condicio creditorum.

Ma non tutti sanno che la legge italiana in materia è stata ritenuta non congrua e rispettosa dei diritti umani da parte della CEDU.

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, difatti, con la Sentenza De Luca contro Italia del 2013, ha affermato che il cittadino o l’impresa vittima del meccanismo previsto dalla legge sul dissesto degli enti locali, abbia diritto ad ottenere dallo Stato Italiano il pagamento integrale del proprio credito, degli interessi e del danno non patrimoniale.

La gestione Commissariale di Roma Capitale

La gestione Commissariale di Roma Capitale è la struttura incaricata di gestire il debito di Roma Capitale precedente al 2008.

In sostanza, chi ha maturato un credito contro Roma Capitale prima del 2008, non può promuovere azioni esecutive, pignoramenti o giudizi di ottemperanza, ma deve fare domanda di ammissione al passivo al Commissario.

Capita che ancora nel 2022 ci siano persone ed imprese che non hanno ricevuto il pagamento del dovuto da parte della gestione commissariale, ed anche questi possono valutare l’opportunità di rivolgersi alla CEDU per ottenere il pagamento.

Avvocato per comuni in dissesto

Se cerchi un avvocato cassazionista per il tuo credito verso uno dei comuni in dissesto, o verso un altro ente locale in dissesto finanziario, allora contattaci inviato tramite email:

  1. la copia della sentenza o del decreto ingiuntivo che hai ottenuto contro il comune in dissesto finanziario;
  2. la tua domanda di ammissione all’OSL;
  3. l’offerta che eventualmente hai ricevuto dall’OSL.

Se vanti un credito accertato con sentenza contro un Comune in dissesto, o hai altri crediti verso Pubbliche Amministrazioni che tardano in modo irragionevole nei pagamenti contattaci per una prima consulenza senza impegno.


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Possiamo aiutarti.

Il nostro studio legale di avvocati cassazionisti è pronto ad aiutarti in ogni passo del tuo caso. Non esitare a contattarci per una consulenza iniziale. Per rendere il processo più rapido ed efficiente, ti invitiamo a inviarci tutta la documentazione necessaria.





    17 commenti su “Come recuperare i crediti verso i Comuni in dissesto finanziario”

    1. con sentenza tar di ottemperanza e nomina commissario ad acta,il comune in dissesto è obligato a liquidare (spettanze per lavoro personale dipendente)

      1. Avv. Marcello Padovani

        Salve, i crediti quali il suo, pur meritevoli di soddisfazione, troveranno ostacolo nella procedura di dissesto dove verranno trattati al pari degli altri crediti concorsuali e pertanto defalcati al 40-50%. Il pagamento potrebbe avvenire in 5 anni dall’apertura del dissesto.
        Il nostro studio assiste chi come lei non riesce ad ottenere il pagamento dal Comune, presentando ricorso alla CEDU contro la Repubblica Italiana per violazione del suo diritto di proprietà attraverso una normativa già giudicata a Strasburgo quale contraria al Trattato. Se vuole ci contatti in privato per i chiarimenti del caso.

      2. caro luigi purtroppo non è così!!!!! Il TAR di dichiara inammissibile il ricorso dicendoti di presentare domanda al commissario liquidatore e seguire la procedura che è pressappoco identica a quella fall.re perché si deve rispettare la c.d. par condicio. Il problema è quando il commissario nominato non solo non accetta la tua domanda di ammissione alla massa passiva, ma non redige neppure il piano di rilevazione della massa passiva e la Commissione Centrale presso il Ministero dell’Interno cui fai la segnalazione ,ì di tale inadempienza, non ti risponde nemmeno. Viva l’Italia!!!!
        Allora la cosa da fare è rivolgersi alla CEDU e ottenere la condanna dell’Italia al pagamento della somma dovuta e alla sanzione per la mancata osservanza e rispetto dei diritti dei cittadini che vantano un credito nei confronti della P.A..

    2. giacomo trovato

      Salve – Se la comunità europea acclara il tuo debito, lo stato quanto tempo ha per risarcire il dovuto?

      1. Avv. Marcello Padovani

        Salve, se la Corte EDU ha condannato la Repubblica Italiana a risarcirla allora dovrebbe ricevere il pagamento entro pochi mesi.

    3. Mi trovo in una situazione analoga a quella già decisa positivamente dalla CEDU. Gradirei preliminarmente conoscere le complessive competenza professionali spettanti nel caso dovessi decidere di avanzare ricorso..

    4. Buongiorno, ho un credito con un Comune in dissesto ma i termini per presentare i documenti sono scaduti. Ora che succede? Posso ancora fare qualcosa?

      1. Avv. Marcello Padovani

        Salve, seppure il termine per presentare domanda di ammissione al passivo dell’OSL possa essere scaduta, suggeriamo di presentare domanda tardiva, eventualmente indicando i motivi che hanno impedito la presentazione tempestiva. In ogni caso risulta possibile presentare ricorso alla CEDU per i motivi spiegati nel presente articolo sul dissesto dei Comuni.

    5. sebastiano molino

      In riferimento all’articolo 258 tuel terzo comma, il credito da sentenza per demansionamento per condotta illecita del Comune verso un dipendente va riconosciuto come credito da retribuzione e pertanto liquidato per intero?

    6. Buonasera vanto un credito nei confronti del comune di Monreale a seguito di una sentenza del dicembre del 2018. Ho ricevuto da parte dell’OSL una proposta di rimborso del 50% , senza considerare le spese di perizie tecniche e mediche che ho sostenuto. Chiaramente ho rifiutato l’offerta quale potrebbe essere la strada da seguire per ottenere il risarcimento totale.
      Grazie anticipatamente.

      1. Avv. Marcello Padovani

        Salve, lei è nelle condizioni di presentare ricorso alla CEDU per ottenere dallo Stato il risarcimento del danno subito in conseguenza di questa normativa scellerata che le impedisce di esercitare il suo diritto di credito. Se interessato ad approfondire ci contatti inviando tramite email la documentazione del suo caso. Cordiali saluti Avv. Marcello Padovani

    7. Buingiornio, subisco l’esporpio attraverso la procedura di occupazione d’urgenza, mai convertita in espropsio, proposto ricorso al TAR nel 2002 per l’indennizzo, con sentenza del 2020 il TAR riconosce il diritto al risarcimento con conseguente acquisizione sanante o alla restituzione della porzione di terreno espropriata, il comune non potendo procedere alla restituzione dell’area, nei 120 non propone neanche offerta per l’indennizzo, Il Tar nomina Commissario ad acta il quale a seguito del mancato accordo tra le parti sull’entità dell’indennizzo, nomina Ctu che stima l’indennizzo. Il comune dal 2018 è in dissesto, in conseguenza della famosa sentenza del Consiglio di Stato del 2020, il credito “rientrerebbe” nella gestione dell’OSL. Nessuno ci ha ancora chiamato, ma noi non intendiamo accettare l’0eventuale proposta liquidatoria. cosa possiamo fare?

      1. Avv. Marcello Padovani

        Salve, deve presentare domanda di ammissione al passivo dell’OSL e poi può presentare ricorso alla CEDU. Se interessato ci contatti tramite email inviando la documentazione del caso. Avv. Marcello Padovani

    8. Pingback: Il ritardo nel rimborso del credito d'imposta come violazione dei diritti umani | Avvocato Civilista Roma

      1. Avv. Marcello Padovani

        salve,
        ci invii tramite email all’indirizzo Info@avvocatocivilistaroma.it, i seguenti documenti:
        1. copia titolo esecutivo (sentenza o decreto ingiuntivo);
        2. copia della domanda di ammissione all’OSL e quindi al passivo del Comune in Dissesto.
        La ricontatteremo per farle sapere se la possiamo aiutare e come.
        Cordiali saluti

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