AVVOCATO SINISTRO ASSICURAZIONE ROMA

Avvocato a Roma per Incidente stradale? La guida al cittadino

Hai subito danni per via di un sinistro stradale? L’avvocato cassazionista a Roma per gli incidenti stradali e l’infortunistica.

Questa guida cerca di fornire alcune utili indicazioni ai danneggiati dei sinistri stradali, con l’obiettivo di ottenere il massimo del risarcimento nel minor tempo possibile.

Attenzione, non tutti i sinistri stradali possono essere gestiti proficuamente senza l’assistenza di un avvocato.

Cerchiamo quindi di rispondere alle seguenti domande:

@avv.marcellopadovani Risarcimento Del Danno Non Patrimoniale, Come Facciamo A Quantificarlo? Ne Parliamo Con l’Avvocato Marco Meddi, Esperto In Sinistri Stradali. #risarcimentodeldanno #risarcimento #danno #ricevere #come #fare #quantificare #sinistro #sinistrostradale #difendere #avvocato #avvocatocassazionista #avvocatopadovani ♬ suono originale – Avv. Marcello Padovani

Avvocato ed infortunistica stradale

E’ possibile trovare molti avvocati esperti di infortunistica stradale a Roma.

Alcuni ti saranno suggeriti addirittura da infermieri, portantini o fisioterapisti in ospedale dopo la tua caduta dalla moto o dopo il tuo incidente stradale.

Altri avvocati invece ricevono l’incarico dopo che tu ti sei rivolto ad una agenzia di infortunistica stradale.

Se invece stati cercando il tuo avvocato su internet, cerca di capire se quel professionista si è occupato di un caso come il tuo.

Cosa deve essere risarcito dopo un incidente stradale?

Il responsabile di un sinistro deve risarcire tutti i danni diretti ed indiretti conseguenti al sinistro: il danneggiato deve infatti essere sollevato da ogni conseguenza pregiudizievole che gli sia derivata.

  • danni materiali (alle cose);
  • danni alle persone.

Questa prima suddivisione merita una ulteriore precisazione. Dovranno essere oggetto di risarcimento:

  • i danni per l’invalidità temporanea o permanente.
  • danni da mancato guadagno;
  • i danni al veicolo;
  • ogni altro danno conseguente  (spese mediche, fisioterapia, trasporto alternativo, danni agli oggetti, es. orologi);
  • eventuali danni non patrimoniali di ogni genere.

Cosa fare dopo un sinistro?

Quando si verifica un incidente dobbiamo preoccuparci degli eventuali feriti e poi di mettere in sicurezza il luogo, per evitare di essere colpiti da altri veicoli in transito, segnalando come possibile la situazione di pericolo.

Qualora, comprensibilmente, non siamo calmi, chiediamo l’intervento delle Autorità (Polizia, Vigili Urbani) per ottenere i rilievi sullo stato dei luoghi e sulla dinamica del sinistro.

Se riteniamo di voler procedere alla compilazione di un modello CAI (constatazione amichevole), accertiamoci di indicare correttamente l’identità dei conducenti e dei proprietari dei veicoli coinvolti, dati anagrafici, indirizzo, contatto telefonico, patente; Compagnia Assicurativa e numero di polizza, nomi dei testimoni e passeggeri dei veicoli.

Al ritorno a casa, cosa fare per ottenere il risarcimento?

Per ottenere il risarcimento occorre “denunciare il sinistro” alla propria compagnia assicurativa, o nei casi in cui non è previsto l’indennizzo diretto, anche alla compagnia assicurativa del responsabile.

Il sinistro di denuncia con una lettera raccomandata a/r con allegata tutta la documentazione utile. Alcuni documenti vanno indicati immediatamente, altri nel corso della pratica. Attenzione alla documentazione ed alle informazioni da indicare, c’è il rischio di incorrere in preclusioni e decadenze.

Se vi è stato intervento delle Autorità, per ottenere il risarcimento sarà necessario attendere il rilascio del verbale dell’incidente: i tempi minimi sono di 30 giorni in caso di danni solo alle cose, 90 giorni in caso di feriti (danni alle persone). Se vi è l’apertura di un procedimento penale, il verbale viene acquisito alle indagini e pertanto dovrà essere richiesto in Tribunale.

Nell’ipotesi in cui colui che ha causato il sinistro è ignoto o non è assicurato, è possibile chiedere il risarcimento al Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, istituito presso la Consap.

Se cerchi maggiori informazioni sul funzionamento del Fondo Vittime della Strada, leggi il nostro post.

Dopo l’apertura del sinistro cosa succede?

L’assicurazione incaricherà un perito per la verifica dei danni ai veicoli e richiederà una visita presso un medico di sua fiducia per appurare i danni alle persone. Ottenute queste perizie, il Liquidatore dell’assicurazione formulerà un’offerta, di solito negoziabile dal danneggiato entro certi limiti.

Hanno diritto  al risarcimento il danneggiato o eventualmente i suoi eredi e congiunti.

Se l’assicurazione non riconosce un importo congruo, diventa necessario rivolgersi ad un giudice per ottenere il giusto risarcimento.

L’incidente in un parcheggio: l’assicurazione deve pagare?

In caso di incidente in un parcheggio ci sono dei limiti all’obbligo dell’assicurazione di pagare il risarcimento.

Ciò in quanto il Codice della Strada prevede l’obbligo di risarcimento per i sinistri sulle strade pubbliche e sui luoghi equiparati (come ad esempio il parcheggio di un supermercato o di un centro commerciale) indipendentemente dalla proprietà pubblica o privata dal luogo.

Il discorso può essere diverso per le aree private non aperte al pubblico, come il giardino o il cortile o il parcheggio di una privata abitazione: in questo caso ci possono essere dei dubbi sull’obbligo dell’assicurazione di risarcire il danno, e la questione è oggi sottoposta al vaglio della Corte di Cassazione a Sezioni Unite.

Chiaramente il danneggiato non resta privo di tutela, avendo la possibilità di rivalersi contro il danneggiante che guidava il veicolo nell’area di parcheggio privata e non aperta al pubblico.

La rivalsa del datore di lavoro per i sinistri del dipendente

Il datore di lavoro ha diritto ad essere risarcito dalla stessa assicurazione che ha risarcito il dipendente, per i sinistri da circolazione stradale a questo occorsi.

E difatti se il lavoratore è stato “in malattia” a causa dell’infortunio, il datore di lavoro resta tenuto a pagare parte della retribuzione (dopo quanto pagato da INPS e Inail).

In questi casi, il datore di lavoro ha diritto di rivalsa, ovvero dopo aver pagato il dipendente può chiedere di essere tenuto indenne dall’assicurazione.

Il sinistro all’estero: come avere risarcimento

Nel caso in cui un sinistro avvenga all’estero, negli stati della cosiddetta “Carta Verde”, con un veicolo immatricolato in uno dei paesi dell’Unione Europea (e vicini) è possibile utilizzare una procedura semplificata per chiedere il risarcimento.

La richiesta di risarcimento per il sinistro avvenuto all’estero va effettuata rivolgendosi all’impresa di assicurazione estera del responsabile del sinistro o al suo rappresentante (mandatario) in Italia.

Il risarcimento del passeggero

In caso di incidente stradale il passeggero ha sempre diritto ad essere risarcito dall’assicurazione del veicolo nel quale si trova.

Può capitare dunque che la moglie danneggiata nel sinistro stradale in cui il marito guidava, ma non aveva responsabilità (ad esempio perchè tamponato) chieda il risarcimento all’assicurazione del marito (anche dove non fosse previsto il risarcimento in via diretta).

Questo perchè il passeggero in caso di incidente stradale ha sempre diritto al risarcimento, indipendentemente da colui che abbia causato il sinistro.

E’ una scelta, che a volte si rende necessaria quanto l’assicurazione del veicolo in cui era presente il passeggero ha l’assicurazione scaduta, in tal caso il passeggero può agire anche contro la compagnia assicurativa del responsabile civile del sinistro.

Il fatto che il passeggero viaggi su un veicolo con assicurazione scaduta, infatti, non può ridurre le sue tutele, essendo tutto il sistema sulla RC obbligatoria fondato sul principio di tutela dei terzi.

In questo senso la Corte di Cassazione con la sentenza 1179/2022.

Il risarcimento del convivente non sposato

Anche il convivente o la convivente non sposato/sposata ha diritto al risarcimento del danno in caso di decesso del compagno/a.

Secondo la sentenza 23725/2008 della Cassazione, il diritto al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale per il decesso dovuto a fatto illecito deve essere riconosciuto anche al convivente more uxorio, a condizione che la relazione sia caratterizzata da tendenziale stabilità e da mutua assistenza morale e materiale.

Inoltre, il risarcimento del danno patrimoniale presuppone l’esistenza di uno stabile contributo economico, apportato in vita dal defunto al danneggiato.

Tali condizioni possono essere vagliate a partire da elementi presuntivi (come la coabitazione, l’esistenza di un conto comune, il contributo economico alle spese quotidiane), che vanno considerati in modo complessivo e unitario, come chiarito l’ordinanza 8801 del 28/3/2023.

Risarcimento per invalidità temporanea

Le Tabelle del Tribunale di Roma prevedono che alla liquidazione della invalidità temporanea (anche detta IP), si è ritenuto equo, in relazione a quanto indicato per il danno biologico, determinare in euro 110,60 giornalieri l’importo dell’invalidità temporanea assoluta per l’anno 2019, e in euro 55,30 quello della temporanea relativa al 50%.

Qualora, però, il danno biologico sia compreso tra l’1 ed il 9% verranno utilizzati i parametri di cui alla legge 57/2001, come sostituiti dall’articolo 139 del decreto legislativo 209/2005 e aggiornati da ultimo con il d.m. 9 gennaio 2019 a condizione che si tratti di danni derivanti dall’esercizio di professioni sanitarie, da circolazione stradale e dall’esercizio di attività venatorie.

Sinistri stradali e riforma Cartabia

La riforma Cartabia non ha risparmiato anche il tema dei sinistri stradali.

In particolare con riferimento ai sinistri stradali è stato riformato il procedimento dinnanzi al Giudice di Pace, per il quale è stato richiamato il procedimento semplificato previsto per i procedimenti dinnanzi al Giudice di Pace.

Per i procedimenti civili soggetti al rito ordinario invece l’attenzione delle parti e dell’avvocato si sposta sulla tempestiva chiamata in manleva del terzo assicuratore.

E difatti se prima la chiamata dell’assicuratore poteva avvenire fino a 20 giorni prima dell’udienza (su 90 giorni disponibili), adesso la chiamata deve avvenire entro 70 giorni prima della prima udienza (su 120 giorni disponibili).

In sostanza dal momento della notifica della citazione il responsabile avrà a disposizione circa 50 giorni per difendersi.

Incidente stradale al passaggio a livello

I passaggi a livello determinano spesso incidenti stradali (i dati di cronaca parlano di circa 250 incidenti ogni anno).

In caso di incidente su di un passaggio a livello potrà essere opportuno verificare la proprietà delle linea ferroviaria, ovvero se appartenente a RFI del Gruppo FS oppure ad ANAS o ancora a Ferrovie del Sud Est.

Chiaramente la dinamica del sinistro avrà conseguenze come sempre in merito alla ripartizione della responsabilità, come si pensi al caso del malfunzionamento dei semafori del passaggio a livello o della mancata chiusura delle “sbarre”.

La responsabilità del proprietario della

L’ente proprietario di una strada aperta al pubblico transito, pur non essendo custode dei fondi privati che la fiancheggiano e non avendo alcun obbligo di provvedere alla loro manutenzione, deve tuttavia vigilare affinchè da questi fondi non sorgano situazioni di pericolo per gli utenti della strada e, in caso affermativo, di attivarsi per rimuoverle o farle rimuovere

Peraltro la responsabilità del gestore della strada non è limitata alla sola carreggiata, ma «si estende anche agli elementi accessori o pertinenze, comprese eventuali barriere laterali con funzione di contenimento e protezione della sede stradale».

Riparazione anche se il costo supera il valore della vettura

Il danneggiato ha diritto alla riparazione anche se questa ha un costo superiore al valore della vettura.

E difatti la prassi di alcune assicurazioni diretta a pretendere in sostanza la rottamazione del veicolo è scorretta.

Sappiamo che in alcuni casi il valore del veicolo da rottamare non sarebbe sufficiente all’acquisto di una nuova auto anche usata: in questi casi pretendere la rottamazione può essere assolutamente ragionevole per il danneggiato, che essendo colui che deve essere compensato per il danno subito merita di scegliere tra l’ipotesi della rottamazione e quella della riparazione.

In ogni caso la riparazione non si può tradurre in un arricchimento del danneggiato.

 Sinistri automobilistici avvenuti su aree private

Cosa succede in caso di incidente auto in aree private?

  1. La Cassazione, con l’ordinanza 8244 del 27 marzo 2024, ha chiarito che il concetto di circolazione comprende qualsiasi spazio in cui un veicolo può essere utilizzato secondo la sua funzione abituale, estendendo quindi la copertura assicurativa RCA anche agli incidenti occorsi in aree private. Questa interpretazione ha superato una precedente decisione della Corte d’Appello, che aveva negato il diritto al risarcimento diretto per un incidente avvenuto nel piazzale di uno stabilimento, poiché l’area non era stata considerata equivalente a una strada pubblica.
  2. Quindi cosa fare in caso di sinistro in area privata? ci sono diverse azioni risarcitorie previste dal Codice delle assicurazioni, come l’azione diretta contro l’assicuratore del responsabile, quella contro l’assicuratore del danneggiato, l’azione nei confronti dell’Uci, e altre relative al Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada e alle imprese in liquidazione coatta amministrativa.
  3. E’ sicuramente rilevante in argomento il decreto legislativo 184/2023, che ha recepito la direttiva UE 2021/2118, stabilendo l’obbligo di assicurare anche i mezzi aziendali in aree private. Questo nuovo perimetro normativo considera anche il rischio statico nelle aree private e anticipa possibili future complicazioni interpretative che potrebbero richiedere ulteriori chiarimenti.

Onorario dell’avvocato per incidente stradale

L’avvocato ha diritto chiaramente al pagamento di un onorario, ma nel caso degli incidenti stradali l’onorario dell’avvocato è quasi sempre a carico dell’assicurazione (salvo il caso dei sinistri più semplici, come ad esempio in caso di danni alle sole cose e non alle persone).

Il compenso dell’avvocato viene quindi pattuito quasi sempre a risultato ottenuto, con l’applicazione delle tabelle ministeriali o con la richiesta di una percentuale sull’importo ricevuto.

Ricorda che il compenso dell’avvocato è corrisposto dall’assicurazione ed è commisurato al valore ed alla difficoltà della pratica, per cui l’avvocato che incaricherai ha il tuo stesso interesse a farti ottenere il massimo del risarcimento, difendendoti da comportamenti a volte poco corretti delle assicurazioni che per loro natura puntano a ridurre al minimo i risarcimenti erogati.

Chi è il migliore avvocato a Roma per l’infortunistica stradale?

Non esiste una statistica o un dato obiettivo che permetta di dire chi sia il migliore avvocato a Roma per l’infortunistica stradale.
La risposta in realtà non esiste, in quanto è impossibile dire se un avvocato sia migliore di un altro.
Più giusto è individuare l’avvocato giusto per il tuo caso, sulla base del feeling personale instaurato, sulla fiducia riposta, sulla competenza percepita su quello specifico argomento.

Per concludere: chi è l’avvocato giusto per ottenere il tuo risarcimento per l’incidente stradale?

Se il tuo sinistro ha per oggetto solo una richiesta di risarcimento danni allora hai bisogno di un avvocato civilista.

Nel caso in cui il tuo sinistro ha comportato l’apertura di un procedimento penale, o hai interesse ad ottenere l’intervento del Pubblico Ministero per l’accertamento dei reati e della dinamica del sinistro, hai bisogno di un avvocato penalista. Se invece hai un problema con la tua patente anche per via della guida in stato di ebbrezza, leggi la nostra guida.

Se hai letto questa guida e l’hai trovata utile, o se cerchi uno studio legale a Roma di avvocati cassazionisti che si occupi di sinistri, cause alle assicurazioni e infortunistica, puoi contattarci per una consulenza senza impegno in merito al tuo caso.


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